Radio In-Store, siae ed scf: tutto quello che c’è da sapere

Radio In-Store, siae ed scf: tutto quello che c’è da sapere

Ormai è risaputo che avere una radio personalizzata nel negozio è importante per aumentare le vendite e fidelizzare il cliente. Quello che non è sempre chiaro, tuttavia, è come comportarsi per essere in regola con tutti i diritti di filodiffusione. In questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Partiamo col dire che chi offre il servizio di radio instore non può adempiere ai diritti spettanti al gestore del negozio e, pertanto, sarà quest’ultimo a dover provvedere per essere in regola.

Diritti Siae

Innanzitutto è bene tener presente che, suonando musica tutelata dalla siae, è necessario essere in regola con i versamenti delle quote annuali.

Riportando quanto scritto sul sito della siae “Una specifica Licenza denominata SAS (Servizi Audio in Store), deve essere richiesta per i servizi di sonorizzazione. Questa Licenza copre i servizi di comunicazione a distanza di opere musicali qualunque sia la tecnologia utilizzata: via filo, via Internet, via Intranet, via Satellite, supporti fisici, etc. che forniscono una programmazione personalizzata con contenuto musicale, con comunicati e messaggi pubblicitari e promozionali, ai fini della diffusione in esercizi pubblici, centri commerciali ed altro.”

Sempre sul sito della siae, inoltre, troviamo indicazioni su come fare a richiedere la licenza. E’ sufficiente contattare direttamente “l’Ufficio Multimedialità”. Trovate l’indirizzo email a questo link.

Diritti Scf

Oltre alla siae è opportuno sottolineare che sono da adempiere anche gli obblighi di pagamento nei confronti dell’scf, la società consortile dei fonografici che, a differenza della siae che tutela l’autore di musica e testo, l’scf copre il diritto di sfruttamento economico dell’opera registrata su supporto fisico o digitale e tutela l’artista e il produttore discografico.

E’ da tenere presente, tuttavia, che per alcune categorie di utilizzatori è SIAE a gestire la raccolta dei diritti connessi. La misura dei compensi viene stabilita da SCF che ha conferito il mandato a SIAE per la riscossione. Le categorie appartenenti a questo gruppo sono:

  • Attività commerciali: Pubblici esercizi, Estetica e benessere
  • Strutture ricettive: Alberghi, Agriturismi
  • Intrattenimento: Discopub e discoteche, Circoli ricreativi
  • Eventi: Eventi aziendali e Feste private, eventi Pro loco

Per gli utilizzatori che non rientrano in queste categorie, il pagamento a SIAE non è comprensivo della quota di diritti connessi. Il gestore del locale dovrà quindi rivolgersi direttamente a SCF per sottoscrivere la necessaria licenza.

Per avere una idea più chiara di quali sono i diritti tutelati dalle due differenti società, riportiamo un’infografica presa direttamente dal sito SCF:


 

Come viene calcolata la quota annuale

Come abbiamo detto, per suonare legalmente musica nel negozio, è necessario che il gestore del locale versi la sua quota annuale, che varia in base ad alcuni parametri. Nello specifico, per il calcolo della quota annuale, vengono presi in considerazione:

  • La metratura del negozio;
  • Il numero di apparecchi atti alla riproduzione musicale (radio, tv, video, ecc);
  • Il numero di diffusori presenti in negozio.

Di seguito potete trovare il tariffario completo dei costi scf.
Per quanto riguarda, invece, le tariffe siae, potete consultarle a questo link.

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